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La bellezza selvaggia del Berberis, la nostra pianta del mese di ottobre

berberis_bacche

Anche il mese di ottobre ha la sua pianta preferita e si chiama Berberis, molto apprezzata per la sua bellezza elegante ma anche per la sua parte selvaggia, contraddistinta da ramificazioni acuminate.

A questo genere arbustivo appartengono molte specie, alcune sopravvivono meglio in climi temperati, altre anche in zone montuose e più fresche (fino ai -20 gradi).

Tale pianta era conosciuta in Italia già nell’Ottocento, quando veniva utilizzata per la realizzazione di siepi e bordure, e tutt’oggi non ha esaurito il suo fascino. Continua infatti ad essere potata per la creazioni di siepi ornamentali e ad arredare l’ambiente urbano grazie alla sua resistenza all’inquinamento.

Le specie con un’altezza più ridotta – le altre possono raggiungere anche i 3-4 metri-, sono invece adatte alla collocazione in vasi dalle grandi dimensioni e dotate di un terriccio universale.

Quello del Berberis è un genere che tra l’altro ha sempre qualcosa da offrire nei diversi mesi dell’anno, giocando su contrasti cromatici e dettagli decorativi.

berberis-julianaeIl fogliame, persistente e coriaceo, è lucido e brillante e si tinge di colori che spaziano a seconda della specie e del periodo dell’anno. I fiori gialli e melliferi sono raggruppati a grappolo e spuntano tra la primavera e l’estate. I frutti oblunghi sono delle bacche eduli, acidule e ricche di vitamina C che si manifestano principalmente in autunno.

Proprio in questa stagione, ad esempio:
– il Berberis Frikartii Telstar colora le proprie foglie di rosso, mentre le bacche diventano blu;
– il Berberis thunbergii Harlequin ha una foglia caduca di un bel color porpora e rosso;
– il Berberis thunbergii Concorde si contraddistingue per le bacche rosse e il fogliame viola che tende a virare allo scarlatto nel periodo più freddo;
– il Berberis thunbergii Red rocket ha foglie color rosso durante l’autunno, proprio come le bacche.

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berberis-thunbergiiIl genere è anche molto apprezzato per la coltivazione relativamente semplice, anche se è bene fare una precisazione. Le specie caduche preferiscono un’esposizione alla luce del sole, grazie alla quale intensificano i propri colori. Quelle sempreverdi sopravvivono bene sia in pieno sole che a mezz’ombra, ma in quest’ultimo caso, il risultato a lungo andare sono colori più spenti e scuri.

Le irrigazioni devono essere più abbondanti nella pianta giovane e quando messa a dimora, meno frequenti ma ugualmente regolari in seguito. Il terreno (meglio se acidulo) non deve trovarsi mai zuppo e per la sua concimazione è sufficiente quella di tipo universale.

Nonostante la crescita selvaggia del fogliame, non sono necessarie potature continue. Armati però di guanti per scampare ai fusti spinosi e togli i rami secchi e danneggiati.

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